Cooperativa Edificatrice di Case Popolari ed Econommiche
La nostra Storia
La nostra Storia
Nasce la società anonima cooperativa
Il giorno 20 gennaio 1913, esattamente un secolo fa, alla presenza del notaio Dr. Natale fasanotti nasce la società anonima cooperativa, “denominata cooperativa edificatrice di case popolari ed economiche di Locate di Triulzi”. La cooperativa nasce con un capitale sociale di 950 lire, grazie ai 19 soci fondatori che sottoscrissero ognuno un’azione sociale di 50 lire.
I soci fondatori sono di diversa estrazione (muratori, contadini, fabbri, ferrovieri) ma accomunati da uno scopo comune inserito nello statuto originale della cooperativa che è quello di acquistare, costruire case economiche ad uso degli operai.
Costituzione della cooperativa
il 10 febbraio 1913 l’atto di costituzione della cooperativa viene pubblicato sul “foglio Annunzi legali” della regia prefettura di Milano.
Il primo intervento
Il 5 maggio 1913, quattro mesi dopo la sua costituzione, la cooperativa inizia il suo primo intervento, acquisendo dai soci Angelo Brasca (primo presidente della cooperativa) e Luigi Clerici un terreno di 3.100 mq (mappale catastale 370 e 371) situato nell’attuale via carso 25 per un valore di 2.300 lire.
Il terreno viene pagato dalla cooperativa con 46 azioni da 50 lire delle stessa. Nello stesso giorno La cooperativa contrae un prestito di 22.000 lire, da restituire il 5 anni al tasso del 5% dai Fratelli Carlo, Italo ed Edoardo Romanoni industriali a possidenti Locatesi. Il prestito ed il terreno serviranno a realizzare il primo nucleo storico di case in via carso 25.
Economizzando sulle spese dei materiali e lavorando personalmente anche di domenica alla realizzazione della costruzione i soci poterono restituire nel giro di 6 mesi ( 15-Novembre-1913) una buona parte del prestito 6.000 lire.
In breve tempo, lavorando assiduamente i soci riuscirono a terminare le case ovvero la facciata del complesso in via carso 25 e una parte del cortile. Nel 1939-40 con l’aggiunta di altri appartamenti venne terminato l’intero complesso (14 appartamenti).
Nelle abitazioni realizzate, inizialmente andarono ad abitare i soci costruttori, che poterono provare le “comodità” delle case moderne. Dotate di due locali ben illuminati mentre i servizi e l’acqua erano ancora in comune. I cooperatori nel 1914 avevano già previsto la fognatura, con la camera di decantazione che raccoglieva gli scarichi e li convogliava nel fosso al di la di via del Carso.
A pina terreno voce adesso c’è il salone della Cooperativa, si trasferì appena terminata la costruzione la cooperativa dei consumatori di Locate (fondata nel 1908). Queste due realtà cooperative lavoravano in stretto legame, molti dei rispettivi soci erano gli stessi. Al pian terreno dell’ala interna del caseggiato la coop aveva anche una cantina con grosse botti di rovere ed un macello dove si ammazzavano i maiali.
Mentre al “Corona” andavano a i ricchi fittabili, la Cooperativa era diventata la “taverna” del proletariato, frequentata da operai e muratori, soprattutto quelli dell’azienda edile Romanoni.
I soci delle due cooperative resero via Carso, non solo un luogo di abitazione ma anche in posto di ritrovo e divertimento.
Le squadre fasciste
Nel 1921 anche a Locate, squadracce fasciste provenienti da fuori incendiarono più volte i locali della cooperativa di consumo. E’ un covo di rossi dicevano le camice nere e visto che le razioni di ricino non bastavano a scoraggiare i soci della cooperativa, passarono al fuoco.
Le squadre fasciste per fare le loro bravate in zona, requisivano i camion della latteria “San Giorgio”. Fortunatamente obbligato a trasportare le squadre fasciste era Angelo Brasca Camionista della latteria e figlio del primo presidente della Cooperativa. Questo gli consentiva di dare tempestivamente l’allarme per spegnere tempestivamente le fiamme in modo che gli incendi appiccati non provocassero mai grossi danni.
Amministrazione del patrimonio
Nel 1945 nei giorni che precedettero il 25 aprile, la coorte della cooperativa divenne il luogo in cui radunarono i militari tedeschi che si erano arresi o erano stati fatti prigionieri dai partigiani del luogo, in attesa che li prendesse in consegna il comando partigiano di Melegnano.
Negli anni successivi alla fine del conflitto, la cooperativa non ebbe possibilità finanziarie per costruire nuove casa e si limitò ad amministrare il patrimonio.
La ripresa dell'attività
Nel 1961 la Cooperativa riprende la propria attività costruendo a proprietà indivisa la palazzina in via Carso 29, di 4 piani, per complessivi 8 appartamenti, ed una sala da ballo al pianterreno, costruita sull’ex campo bocce.
La rifondazione della società
Nel dicembre 1963 al società anonima cooperativa cessava di esistere essendo trascorsi i 50 anni di durata prevista dal primo statuto.
Si dovette andare ad una rifondazione con l’adozione di un nuovo statuto, in esso tra le altre cose non compariva la norma che prevedeva il dividendo ai soci degli eventuali utili che invece sarebbe andato al fondo di riserva ed in caso di scioglimento devoluti in beneficenza.
Si aumentava inoltre il valore delle azioni dalle 50 lire iniziali a 500 lire e si stabiliva che la cooperativa avrebbe cessato la sua esistenza nel 2013.
L' edificio di via Verdi
Nel 1965 è la volta dell’edificio di via Verdi 28/30 sempre a proprietà indivisa con 14 appartamenti ed una superficie commerciale, inizialmente affittata alle poste ed ore sede dell’attività ricreativa per bambini “Ludolandia”.
Il cambio del mercato
Negli anni 70, a seguito dei mutamenti delle condizioni di mercato e della domanda, la cooperativa inizia a costruire edifici in edilizia convenzionata ( legge 167) da vendere ai propri soci.
I primi palazzi ad essere realizzati in edilizia convenzionata sono quello di via Diaz 25 (1973) e via Diaz 23 (1974) per complessivi 30 appartamenti.
Nuova costruzione
Nel 1975 Viene realizzata la torre di via Togliatti, di 21 appartamenti
Modifica allo Statuto
Nel 1977 l’assemblea straordinaria modifica ulteriormente lo statuto diventato società cooperativa a responsabilità limitata e dando la possibilità ai non residenti di iscriversi alla cooperativa ed avere alloggi in assegnazione.
Il valore dell’azione passa da 500 lire a 5.000 lire.
Investimento da 380 milioni
Nel 1981 la cooperativa interviene con un investimento di 380 milioni ristrutturando totalmente la corte di Via Carso 25, e dandogli la forma attuale.
L’intervento è stato possibile grazie ad un finanziamento regionale a tasso contenuto da restituire il 25 anni.
Il progetto ha riguardato il recupero e ristrutturazione degli alloggi esistenti, del cortile e nella locazione di 5 nuovi alloggi destinati ad anziani recuperato l’ex mattatoio ed altri locali commerciali.
Interventi in edilizia convenzionata
Negli anni successivi la cooperativa ha continuato a realizzare interventi in edilizia convenzionata (aree 167) per soddisfare le esigenze di casa dei locatesi: 1982 via di Vittorio, 1984 Via Bellini, 1994 Via Aldo Moro, 1997 via Sandro Pertini.
Sviluppo di altri strumenti urbanistici
Agli inizi del 2000, lo strumento della aree in 167, inizia ad essere usato sempre meno dalle amministrazioni per l’edilizia convenzionata, in favore di altri strumenti urbanistici. Questo costringe tutte le cooperativa compresa la nostra ad una necessaria revisione del proprio modo di operare sul mercato.
Se si vuole continuare ad intervenire è necessario uscire dall’orticello in via di scomparsa delle aree 167, ed andare sul mercato libero, acquisendo le aree edificabile al prezzo di mercato. Con tutte di difficolta finanziarie che comporta di acquisizione di un’area e la realizzazione di un intervento sul mercato libero.
L’intervento di via Piave/Diaz, realizzazione di 21 villette e la ristrutturazione della palazzina d’angolo composta da 21 appartamenti, nasce da queste considerazioni. L’edificatrice ha intrapreso questo intervento dopo forti dubbi e discussioni al proprio interno.
E’ un intervento realizzato sul mercato libero da un consorzio di cooperative del sud Milano. Era il primo intervento realizzato sul mercato libero, non in edilizia convenzionata, e questo avrebbe significato per la prima volta confrontarsi con i costruttori privati.
Era la prima volta che realizzavamo un intervento assieme ad altre cooperative con tutte le problematiche di collaborazione. Alla fine l’intervento è stato un successo, ha dimostrato che la collaborazione di più cooperative dividendo il rischio e concentrando i capitali ci permetteva di realizzare interventi che con le nostre sole forze non sarebbero stati possibili.
Il nostro esperimento di consorzio di cooperative è stato uno dei primi consorzi realizzati nel milanese è ha fatto un pò da apripista ai successivi consorzi ed agli esperimenti di integrazione di cooperative tuttora in corso.
Partecipazione al bando pgt
Nel 2001 l’amministrazione pubblica il bando per l’edificazione dell’ultima area in 167 presente nel pgt.
La Cooperativa partecipa al bando e si aggiudica un lotto per la realizzazione di due edifici per un totale di 40 appartamenti.
L’edifico viene consegnato ai soci nel 2004.
Verifica di altre aree edificabili
La cooperativa rendendosi conto che nel territorio comunale non verranno realizzati altri interventi in 167, inizia a verificare la presenza sul territorio di aree edificabili sul quale realizzare un intervento sul mercato libero.
Viene individuato e realizzato nel 2008 l’intervento di via Verdi 18, per 10 unità immobiliari.
I SOCI FONDATORI - 1913
1 |
Angelo Brasca |
Impiegato alle ferrovie |
2 |
Luigi Clerici |
Lavoratore in latticini |
3 |
Pietro Luinetti |
Contadino |
4 |
Luigi Ricotti |
Muratore |
5 |
Pietro Giudici |
Muratore |
6 |
Francesco Terni |
Lavoratore in latticini |
7 |
Angelo Parigi |
Bracciante |
8 |
Giuseppe Pezzali |
Muratore |
9 |
Emanuele Brasca |
Impiegato alle ferrovie |
10 |
Ambrogio Santagostino |
Fabbro |
11 |
Carlo Pelizza |
Ferroviere |
12 |
Felice Trovati |
Muratore |
13 |
Pietro Barca |
Ferroviere |
14 |
Giacomo Bancheri |
Contadino |
15 |
Giuseppe Luinetti |
Ferroviere |
16 |
Giuseppe Galloni |
Contadino |
17 |
Vincenzo Taverna |
Impiegato |
18 |
Luigi Rossi |
Contadino |
19 |
Pietro Messa |
Fabbro |
I presidenti della cooperativa
Presindente | Anno |
---|---|
Angelo brasca |
1913-1928 |
Mario Negri |
1928-1945 |
Battista Faini |
1945-1956 |
Angelo Bellomi |
1956-1961 |
Natale Guardamagna |
1961-1968 |
Ermino Gambarana |
1968-2011 |
Antonio Reale |
2011-2013 |
Emanuele Distefano |
2013-2019 |
Antonio Reale |
2019- |
Interventi edilizi cooperativa edificatrice
ANNO |
INDIRIZZO |
UNITA |
TIPO INTERVENTO |
1913-40-80 |
Via Carso 25 |
15 +3 |
Indivisa |
1961 |
Via Carso 31 |
8 |
Indivisa |
1965 |
Via Verdi 28/30 |
14 + 1 |
Indivisa |
1973 |
Via Diaz 25 |
16 |
Convenzionata |
1975 |
Via Diaz 23 |
14 |
Convenzionata |
1977 |
Via Togliatti 1 |
21 |
Convenzionata |
1982 |
Via di Vittorio 29 |
36 |
Convenzionata |
1984 |
Via bellini 22 |
24 |
Convenzionata |
1994 |
Via Aldo Moro 18 |
44 |
Convenzionata |
1997 |
Via Sandro Pertini 12 |
40 |
Convenzionata |
2001 |
Via Piave/Via diaz |
21 + 21 |
Consorzio cooperative |
2004 |
Via Verdi 50 |
40 |
Convenzionata |
2008 |
Via Verdi 18 |
10 |
Mercato libero |
1913-2013 |
|
TOTALE 328 |
|
Unita immobiliari realizzate dal 1913 al 2013
Tipologia | Unità |
---|---|
Proprietà indivisa |
41 |
Edilizia convenzionata |
235 |
Edilizia libera |
52 |
Totale |
328 |